lunedì 30 aprile 2018

1° Maggio con 450 morti sul lavoro dall'inizio dell'anno e di questi 220 hanno perso la vita sui luoghi di lavoro


     Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro
Report al 30 aprile
I morti sui luoghi di lavoro in tempo reale, domani ci sarà poco da festeggiare, indossate qualcosa di nero, domani non è una Festa, non può esserci una Festa dei lavoratori se ogni anno oltre mille famiglie portano il lutto per la morte per infortunio di un proprio caro.
Un primo maggio di morte per i lavoratori, numeri spaventosi che continuano a crescere da dieci anni, da quando il 1° gennaio 2008 aprii l’Osservatorio e dopo aver constatato che non c’era nessuno che monitorava in tempo reale le vittime d’infortunio. In questo momento siamo a 220 morti sui luoghi di lavoro erano 198 il 30 aprile del 2017, +10%. Erano 174 il 30 aprile 2008 + 21%. Chi parla di cali sarebbe opportuno che guardasse l’andamento dei morti sui LUOGHI DI LAVORO, i lavoratori che muoiono svolgendo un lavoro, e non in itinere. C’è un incredibile aumento del 22% di morti sui LUOGHI DI LAVORO in edilizia rispetto ai primi 4 mesi del 2017. L’aumento complessivo in questi dieci anni è sempre stato tendente al rialzo, come potete vedere dal grafico allegato. L’edilizia sui luoghi di lavoro registra, rispetto allo stesso periodo del 2017 uno spaventoso aumento del 21%: Abbiamo voluto questo 1° maggio fare un omaggio a Matteo Mondini dedicandogli l’apertura dell’Osservatorio. Matteo è un giovane di 36 anni, a 28 anni subì un gravissimo infortunio sul lavoro. Perso un braccio e ha subito nel corso degli anni ben 33 interventi chirurgici. Ma Matteo non si è arreso, e si impegna con molto coraggio per sensibilizzare contro queste tragedie che sono le morti sul lavoro. Grazie Matteo. Un’ ultima nota: tutti utilizzano i dati dell’Osservatorio, senza citare mai la fonte, eppure tra questi ci sono organizzazioni sindacali e politiche e istituti con milioni, se non miliardi di euro a disposizione. Perché non lo fanno loro questo lavoro e sfruttano quello degli altri: quello di un pensionato metalmeccanico che ci mette anche soldi di tasca propria per l'acquisto di materiale?
30 aprile 2018
Un 1° maggio listato a lutto
Dal 1° gennaio
220 morti sui luoghi lavoro in Italia

Con le morti sulle strade e in itinere che a nostro parere richiedono interventi diversi e specifici si arriva a superare già i 450 morti complessivi
Non possono esserci differenze tra i morti sul lavoro, noi monitoriamo tutti quelli che muoiono lavorando, qualsiasi lavoro svolgono, e non ci interessa se dispongono di assicurazioni diverse da quelle dell’INAIL, che non ne hanno nessuno o se sono anziani schiacciati dal trattore.
Morti nelle Regioni e Province italiane nel 2018 per ordine decrescente
N.B i morti segnalati nelle Regioni sono solo quelli sui LUOGHI DI LAVORO. Ricordo ancora una volta che ce ne sono almeno altrettanti che muoiono sulle strade e in itinere nelle province non sono conteggiati i morti sulle autostrade
LOMBARDIA 27 Milano (8), Bergamo (2), Brescia (3), Como (1), Cremona (2), Lecco (), Lodi (1), Mantova (5), Monza Brianza (2), Pavia (1), Sondrio (2), Varese () VENETO 24 Venezia (4), Belluno (1), Padova‎ (), Rovigo (1), Treviso (7), Verona (8), Vicenza (3).  PIEMONTE 18 Torino (8), Alessandria (1), Asti (2), Biella (), Cuneo (4), Novara (1), Verbano-Cusio-Ossola (2) Vercelli () CAMPANIA 17 Napoli (7), Avellino (1), Benevento (), Caserta (3), Salerno (6).  EMILIA ROMAGNA 16 Bologna (2), Rimini (1). Ferrara (4) Forlì Cesena (1) Modena (4) Parma (2) Ravenna (2) Reggio Emilia () Piacenza () TOSCANA 13 Firenze (2), Arezzo (), Grosseto (1), Livorno (2), Lucca (1), Massa Carrara (2), Pisa‎ (1), Pistoia (), Siena (4) Prato (). SICILIA 13 Palermo (2), Agrigento (2), Caltanissetta (1), Catania (5), Enna (), Messina (2), Ragusa (), Siracusa (1), Trapani‎ (). CALABRIA 12 Catanzaro (2), Cosenza (4), Crotone (3), Reggio Calabria (2) Vibo Valentia (1) ABRUZZO 10 L'Aquila (4), Chieti (2), Pescara (1) Teramo (2) LAZIO 9 Roma (4), Viterbo (1) Frosinone (1) Latina (2) Rieti (1). (1) SARDEGNA 7 Cagliari (1), Carbonia-Iglesias (), Medio Campidano (), Nuoro (1), Ogliastra (), Olbia-Tempio (2), Oristano (), Sassari (3). Sulcis inglesiente () MARCHE 5 Ancona (), Macerata (1), Fermo (), Pesaro-Urbino (), Ascoli Piceno (4). LIGURIA 5  Genova (3), Imperia (), La Spezia (1), Savona (1) )   FRIULI VENEZIA GIULIA 4 Trieste (), Gorizia (1), Pordenone (), Udine (3).  BASILICATA 4 Potenza (3) Matera (1)  UMBRIA 3 Perugia (1) Terni (2). PUGLIA 3 Bari (), BAT (1), Brindisi (1), Foggia (), Lecce () Taranto (1) Molise 2 Campobasso (2), Isernia () TRENTINO ALTO ADIGE 1 Trento (1), Bolzano ().VALLE D’AOSTA()
A futura memoria postato il 25 gennaio 2018. Per l’INAIL sono 1029 i morti complessivi nel 2017 (compresi i lavoratori con mezzi di trasporto) Per l’Osservatorio Indipendente sono 1380 (ci sono anche 139 agricoltori schiacciati dal trattore che non sono stati conteggiati dall’INAIL, più tanti altri lavoratori che non appaiono tra le denunce INAIL.
Report morti sul lavoro nell’intero 2017
Nel 2017 dall’inizio dell’anno al 31 dicembre i morti sui luoghi di lavoro sono stati 632, oltre 1350 con le morti per infortunio con i mezzi di trasporto.
Il 1° gennaio 2018 l’Osservatorio Indipendente morti sul lavoro ha compiuto 10 anni, da quell’anno i morti per infortunio sul lavoro sono costanti, in molti anni addirittura aumentati. E’ nato poche settimane dopo la strage alla Thyssenkrupp di Torino ed è dedicato a quei 7 lavoratori morti in modo disumano.
Oltre 1.500.000 di persone hanno visitato l’Osservatorio in questi dieci anni. Vi ringraziamo per la vostra sensibilità.
Report morti sul lavoro dal 1° gennaio al 31 dicembre 2017
Dall’inizio dell’anno al 31 dicembre sono morti sui luoghi di lavoro 632 lavoratori: con i morti sulle strade e in itinere con il mezzo di trasporto, si superano i 1400 morti complessivi. Gli agricoltori schiacciati dal trattore sono come tutti gli anni il 20% di tutti i morti sui luoghi di lavoro. L’agricoltura, come tutti gli anni, supera abbondantemente il 30% di tutti i morti sul lavoro. Il 25% di tutti i morti sui luoghi di lavoro hanno più di 60 anni. Gli edili superano il 20% di tutti i morti sul lavoro. La maggioranza di queste vittime cadono dall’alto; dai tetti e dalle impalcature. Nelle aziende dove è presente il sindacato le morti sono quasi inesistenti: le poche vittime nelle fabbriche che superano i 15 dipendenti sono per la stragrande maggioranza lavoratori che lavorano in aziende appaltatrici nell’azienda stessa: spesso manutentori degli impianti. La Legge Fornero ha fatto aumentare le morti sul lavoro tra gli ultra sessantenni. Anche il Jobs act per la possibilità di essere licenziati, senza appello, ma solo con un po’ di denaro, rende i lavoratori licenziabili se si oppongono a svolgere un lavoro pericoloso. Gli stranieri morti per infortunio, sono oltre il 10% dall’inizio dell’anno, è così tutti gli anni. Il 30% dei morti sul lavoro spariscono ogni anno dalle statistiche. Tra l’altro e in ogni caso i morti sui luoghi di lavoro monitorati dall’Osservatorio sono sempre molti di più di quelli monitorati dell’INAIL. Carlo Soricelli curatore dell’Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro http://cadutisullavoro.blogspot.it
Aperto il 1° gennaio 2008 in memoria dei sette operai della Thyssenkrupp di Torino morti poche settimane prima
Le morti verdi provocate dal trattore
Strage verde sui campi
Con l’ultimo morto in provincia di Savona sono già 35 gli agricoltori schiacciati dal trattore nel 2018. Nel 2017 sono morti schiacciati dal trattore 139 agricoltori, ma occorre aggiungerne tanti altri che sono morti per essere stati trasportati a bordo (anche bambini) o per le strade a causa di incidenti provocati da questo mezzo. Oltre 600 sono morti nell’ultima legislatura e oltre 1400 da quando dieci anni fa è stato aperto l’Osservatorio. Anche quest’anno più del 20% dei morti per infortuni su di tutte le categorie sono provocate da questo mezzo che. Assurdo che il Parlamento a primavera 2017 ha rinviato per l’ennesima volta la legge europea che obbliga chi giuda questo sterminatore di agricoltori a sottoporsi a un esame che ne verifichi l’idoneità alla guida. Una legge del 2002. Occorrerebbe (ma lo scriviamo da tanti anni senza nessun risultato) che chi ci governa faccia una campagna informativa sulla pericolosità del mezzo. E chi di dovere metta a disposizione forti incentivi per mettere in sicurezza i vecchi trattori. Speriamo nel nuovo
Molte delle vittime del terremoto in Emilia erano lavoratori rimasti schiacciati per il crollo dei capannoni. Lo stesso terremoto che ha colpito l’Umbria e le Marche ha evidenziato che i capannoni industriali in Italia sono per la maggior parte a rischio sismico. E’ un miracolo che non ci siano stati morti nella cartiera a Pioraco di Macerata. Il tetto è crollato nel cambio turno, nella fabbrica stavano lavorando solo 20 persone che sono riuscite a scappare. L’intero tetto della sala macchine è crollato. In questa fabbrica ci lavorano complessivamente 146 lavoratori e se fossero stati tutti all’interno ci sarebbe stata una strage. E’ un miracolo, come nel terremoto in Emilia che pur provocando vittime tra i lavoratori è capitato di notte e in orari dove nelle fabbriche ci lavoravano pochissime persone. La maggioranza dei capannoni industriali in Italia sono stati costruiti in anni dove non si teneva in nessun conto del rischio sismico. Tantissimi di questi capannoni hanno le travi SOLO appoggiate sulle colonne e nel caso di terremoti possono muoversi dall’appoggio e crollare.
Se non si comincia a farli mettere in sicurezza è a rischio la vita di chi ci lavora sotto, e parliamo di milioni di lavoratori. Del resto con incentivi e detassazioni si potrebbero mettere tutti in sicurezza con una spesa non eccessivamente alta.
Grazie amici di facebook che a centinaia a volte migliaia visitate questo sito ogni giorno
Carlo Soricelli curatore dell’Osservatorio Indipendente d Bologna morti sul lavoro, attivo dal 1° gennaio 2008 http://cadutisullavoro.blogspot.it
I morti per infortunio sul lavoro quanti sono?
Se uno guarda superficialmente i dati dei morti sul lavoro si entra in uno stato confusionale. Sono reali quelli dell'Osservatorio o quelli dell'INAIL? A prima vista sembrano di più quelli dell'INAIL, ma occorre ricordare che quelle diffuse dall'INAIL sono denunce e non riconoscimento delle morti che questo istituto dello Stato analizzerà in secondo. Dopo diversi mesi dell'anno successive l’INAIL diffonde il numero di morti per infortuni riconosciuti come tali, sono mediamente il 30% in meno ogni anno. Resuscitano? No, è che tante di queste morti sono in itinere o di non assicurati all'INAIL, o in nero, oppure di non loro pertinenza. Comunque se si guardano i dati complessivi comparati, quelli diffusi dall’INAIL, sono ovviamente molto meno delle morti di questo Osservatorio che monitora tutti i morti sui LUOGHI DI LAVORO da ben dieci anni, indipendentemente dal lavoro svolto o dall’assicurazione di riferimento. Se si confrontano con quelli dell'INAIL occorre sempre ricordare che nelle denunce pervenute all'INAIL ci sono anche i morti sulle strade e in itinere che sono ogni anno dal 50 al 55% di tutte le morti sul lavoro.
Se si vuole fare una comparazione vera occorre confrontare i morti senza mezzi di trasporto dell’INAIL con quelli sui LUOGHI DI LAVORO dell’Osservatorio.
Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro
Nel 2016 in Europa sono stati 10.000 i lavoratori morti mentre andavano o tornavano dal lavoro (indagine europea). Tantissime le donne sovraccaricate sul posto di lavoro, oltre che dal carico famigliare e dai lavori domestici. Quando in itinere sono alla guida di un automobile hanno spesso incidenti anche mortali. Molti infortuni poi non vengono riconosciuti come tali a causa della normativa specifica dell’itinere. E quando andate a vedere ogni anno le denunce per infortuni pervenute all’INAIL vi accorgete che poi successivamente non vengono riconosciute come morti sul lavoro mediamente il 30/40% delle denunce per infortuni mortali. Occorre ricordare che anche quest’anno, come i precedenti, che un lavoratore su cinque muore schiacciato dal trattore che guida. Ma con questa casta parlamentare, nessuno escluso, parlare della vita di chi lavora e come parlare di niente. Le percentuali delle morti nelle varie categorie sono sempre quelle tutti gli anni. L’agricoltura ha sempre più del 30% delle morti sul totale, segue l’edilizia che supera ogni anno il 20%. Poi l’industria e l’autotrasporto che si contendono sempre il terzo e quarto posto in questa triste classifica. Ma queste due categorie sono sempre sotto il 10%, nonostante milioni di addetti e questo, per fortuna, abbiamo ancora sindacati che esercitano controlli sulla Sicurezza. Gli stranieri morti per infortuni sui luoghi di lavoro sono in questo momento il 10% sul totale. E’ spaventoso pensare che i nostri giovani non trovano lavoro e si è innalzata l’età per andare in pensione di molti anni anche a chi svolge lavori pericolosi. Anche quest’anno oltre il 20 % dei morti sui LUOGHI DI LAVORO (escluso itinere) ha dai 61 anni in su.
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Carlo Soricelli curatore dell’Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro

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